I Compro Oro E I Banco Dei Pegni, Sono La Stessa Cosa?

gioielli d'oroL’oro, fin dall’antichità è sempre stato il materiale privilegiato per gioielli e ornamenti. La sua rarità, bellezza, integrità nel tempo nonché la relativa facilità di essere lavorato ha aiutato molto in questo senso. In Egitto e in Grecia ma ciò anche per gli Etruschi, Romani, Aztechi e molti altri: tutti i ritrovamenti archeologici vanno in questa direzione.
E nelle stesse epoche, in forme arcaiche, si svilupparono figure specializzate nell’acquisizione di oggetti in oro, e altri metalli o leghe pregiato, al fine di rivenderne il prezioso materiale.

Negli anni, nel tessuto economico italiano (ma probabilmente il discorso è estendibile a tutti i contesti occidentalizzati e oltre), queste professioni si sono via via strutturate e regolamentate, in passato si tendeva ad identificare in esse un’errata percezione, che associava i Compro oro (e più in generale i Banchi metalli) ai Banchi dei pegni coperti nell’immaginario collettivo da un alone grigio perché identificati con povertà e distacco da beni più o meno preziosi ai quali era potenzialmente associato anche un carico emozionale e affettivo.
In realtà Compro oro e i Banchi metalli rappresentano realtà imprenditoriali molto diverse dai Banchi dei pegni, dove la competenza specifica è molto radicata e dunque anche l’utilità sociale.

Negli ultimi due-tre anni la percezione popolare sembra essere più obiettiva e ciò è dimostrato anche dalla significativa moltiplicazione dei punti vendita Compro-oro con marchi rinomati molto spesso di valenza nazionale e internazionale. Questo elemento di stabilità delle valutazioni, dovute ad una chiara, aggiornata e ufficiale regolamentazione dei criteri e dei valori di cambio, trasparenza (controlli delle istutuzioni) e ricoscibilità (marchi famosi) ha fatto sì che ai Compro oro e ai Banchi metalli oggi vada via via associata una sempre crescente autorevolezza e credibilità.

Allo stesso tempo, se l’apprezzamento è giustamente cresciuto, la missione principale è rimasta sostanzialmente invariata: reperire da privati oggetti d’oro e altri metalli di pregio, pagando in denaro contante sulla base del valore corrente, certificato dalle istituzioni legalmente riconosciute, del metallo. Il tutto seguendo regole trasparenti, precise e disciplinate dalle autorità competenti. Questa chiarezza ha sicuramente rasserenato molti potenziali clienti al punto che in Italia nell’ultimo anno vi è stato un aumento superiore al 20% di persone che per la prima volta si sono rivolti a queste imprese. Un elemento che aiuta ulteriormente è la presenza sul web di queste attività che consentono comodamente ad un’ampia platea di informarsi e decidere con serenità.

Spesso vi è una notevole confusione tra il Banco dei pegni e i compro oro. Certamente i ruoli sono molto diversi anche se entrambi rispondono ad esigenze sentite nella società.
Se per i compro oro finora abbiamo descritto le caratteristiche essenziali per i primi e necessario chiarirne di massima le differenze.

Prima di tutto è opportuno stabilire che le diverse denominazioni come Banco dei pegni e Monte di pietà oppure Monte dei pegni indicano la medesima attività commerciale. Queste rilevano in cambio di denaro contante un oggetto quale garanzia (il pegno) al quale viene unilateralmente (da parte dell’istituto) stabilito il valore. Questo valore è la somma che riceverà il richiedente. Gli oggetti possono essere di diversissima natura e origine e le modalità di associazione del valore, seppur codificate, non hanno una disciplina regolamentata così come i compro oro o i banchi metalli. 

Dai Compro-oro generalmente i preziosi vengono valutati maggiormente invece ai Banchi dei pegni siamo di fronte a valori significativamente più bassi (anche un decimo del valore!). Inoltre presso questi ultimi effettuano delle valutazioni generalmente molto arbitrarie e mostrano significative differenze tra gli esercizi, elemento che fa sì di trovarsi spesso di fronte ad odissee per racimolare qualche euro in più.
Un ulteriore elemento molto pratico è rappresentato dal fatto che una volta venduto il prezioso al banco metalli lo stesso non lo si può riavere indietro poiché il metallo viene fuso e, come nel caso dell’oro diventa lingotti.

Da ciò si evince la diversa natura dei due istituti in termini di offerta di categorie merceologiche ma anche di regolamentazione ed affidabilità. 

I compro oro e i banchi metalli poi hanno visto negli ultimi anni un’evoluzione della loro clientela.
Se, fino a qualche anno fa, i clienti erano esclusivamente persone che vivevano difficoltà economiche per le quali allontanarsi da oggetti preziosi era il modo per pagare bollette o più in generale soddisfare bisogni primari come la spesa per il cibo, per comprare i libri, e la cancelleria legata alla didattica scolastica. Oggi non è più così.
Molte persone in condizioni economiche prive di preoccupazione ma che non vivono nell’agio (il cosiddetto ceto medio) fanno ricorso ai compro oro per gestire spese non previste oppure, molto frequentemente, per rispondere positivamente alla domanda del “superfluo” che la società impone sempre più come necessario nell’immaginario collettivo: una vacanza, un’auto nuova, computer e giochi elettronici.

La realtà, e dunque le informazioni che se ne deducono, mostra che Compro oro e Banchi metalli oggi rappresentano una scelta affidabile e ciò fa ritenere che il ricorso a questo tipo di imprese commerciali potrà avere nei prossimi anni un futuro in progressiva ascesa.